Me...

Me...

venerdì 23 luglio 2010

Ti telefono o no?

Un'odierna telefonata, iniziata e terminata in maniera alquanto brusca, mi ha fatto sovvenire come il bon ton telefonico sia divenuto, anche in tempi di imperanti comunicazioni in velocità, cosa assai rilevante. Ricordiamo qualche semplice regoletta per mantenere un certo contegno anche in presenza di interlocutori piuttosto "tranchant".

Identificarsi innanzi tutto
Quando si telefona è buona norma salutare il nostro interlocutore con tono gentile e snocciolare immediatamente le proprie generalità proseguendo, sempre con cortesia, nel chiedere della persona con la quale si desideri parlare.
"Buon giorno, sono Carla Rossi, potrei gentilmente parlare con Maria Bianchi?"

Chiedere è lecito, rispondere (con) cortesia
Se chi sta chiamando non dovesse presentarsi in maniera spontanea chi risponde avrà il diritto di chiedere informazioni circa l'interlocutore con il quale si sta conversando mantenendo possibilmente un certo aplomb anche ne caso sorgesse una qualche immediata irritazione.

Glielo passo, anzi no...
Nel caso si debba, o si voglia, fungere da "filtro" alle telefonate sarà opportuno utilizzare frasi di risposta generiche ma debitamente ricercate che non diano all'interlocutore l'impressione che la persona richiesta voglia negarsi espressamente. "Buon giorno Signora Rossi, non so se la Signora Bianchi si trovi in ufficio al momento, mi faccia controllare per favore..."

Sbagliare è umano
Se per errore si dovesse aver digitato il numero sbagliato non sarà certamente molto cortese riattaccare immeditatamente il telefono senza una sola parola ma ci si scuserà con gentilezza con chi ha risposto ammettendo l'errore. Dal canto suo il legittimo proprietario del numero errato dovrà a sua volta comunicare con cortesia che si è commesso un errore magari richiedendo all'interlocutore un possibile controllo incrociato del numero appena composto. Le scuse profuse vanno comunque sempre accettate.

L'ora giusta
Se si parla di telefonate private è opportuno ricordare che la vecchia usanza di rispettare alcune fasce orarie non è mai caduta in disuso. Evitare quindi orari antelucani e squilli a tarda sera. Se dovesse trattarsi di famiglia con bambini ricordare che il momento del pasto e del bagnetto è una situazione di particolare stress attentivo per mamma e piccolo... Quindi meglio sorvolare.

Voci e suonerie
Sempre, sempre, sempre, sempre basse! Entrambe.

SMS e dintorni...
Evitare di scrivere SMS utilizzando un tipo di fraseologia "contratta" assai moderna ma alquanto cafona. Meglio ridurre al minimo i concetti e le parole ma utilizzandole per intero. Da evitare al massimo grado i messaggini "generalisti" inviati all'intero indirizzario. Hanno più spesso un effetto sgradito anzichè ben accetto.

ed infine... telefono si, telefono no:

  • sempre staccato o con suoneria totalmente silenziosa in: cinema, teatri, mostre, ristoranti, conferenze e luoghi di culto
  • alla guida va utilizzato solo con appositi dispositivi quali auricolari e vivavoce che oltre a far evitare una multa salata riescono a distrarre meno il conducente della vettura
  • se il telefono squilla mentre si è in presenza di altre persone ci si scusa e si riduce il tempo di conversazione a pochi attimi per informare il proprio interlocutore che siamo impossibilitati a parlare e che si richiamerà in seguito
  • Se in presenza di ospiti si dovesse avere la necessità di telefonare si chiederà il permesso ai presenti allontanandosi temporaneamente per il tempo della conversazione.
Coltiviamo un po' di "etichetta telefonica" perchè non sia più considerata un lusso, ma una consuetudine.

lunedì 19 luglio 2010

Costumi e... le tre cose da non fare, di LINA SOTIS



Costumi da bagno per signora, signorine e signori. Se la signora è frolla, ignori il super sgambato e la tetta a balconcino sostenuto. Non consideri bikini decorati con anelloni di ferro e rifugga il tanga.

La signorina in tanga sappia che la beltà del suo didietro porterà commenti brevi e mai appuntamenti seri. Per cui, chi gira in tanga si assuma le sue mele responsabilità.

Per signori e giovinotti. Non c'è niente di meno elegante che il costumino a mutanda aderente che evidenzia il pacco. Se c'è, troverà il modo di evidenziarsi da solo.

venerdì 16 luglio 2010

PICCOLO GALATEO DA SPIAGGIA

Finalmente Estate! E in questi torridi giorni di Luglio cosa potrebbe esser meglio di qualche giorno di relax da godersi in spiaggia, riempiendosi possibilmente gli occhi di spledide viste su golfi e golfetti scintillanti del prodigioso riverbero delle acque cristalline (e la nostra bella penisola ne vanta un gran numero) e del verde lussureggiante della flora estiva?

Eppure anche in questi leggiadri attimi di quiete vacanziera è pur sempre possibile trovare un qualche piccolo, grazioso puntiglio di galateo per far sorridere noi ed il nostro vicino di ombrellone.

Ecco qualche piccola regoletta che, divergendo un minimo dai soliti (seppur utilissimi) consigli e moniti ad un minimo di riserbo e cortesia da vicinanza forzata, potrebbero in ogni caso venirci in aiuto nella gestione del nostro soggiorno vacanziero.

1) "Se non puoi dire qualcosa di carino allora è meglio tacere". Questa una delle frasi che prediligo mutuata dal film Disney "Bambi". Era il saggio ammonimento che il padre del giovane coniglietto Tamburino ripeteva incessantemente ai suoi pargoli.
La realtà dei fatti è proprio questa. Perchè dire "...però non la vedo molto abbronzata" ad una signora che si crogiola al sole da giorni tentando di recuperare una tintarella decente o almeno una minima parvenza di colorito sano.
Lo stesso si potrebbe dire per i commenti alle forme più o meno procaci di qualche bagnante "...ti riordavo più magra" che, a noi non è dato sapere, magari si contorce trai i morsi della fame da mesi pur di indossare decorosamente il sospirato bikini.
Mentire? No! Tacere e sorvolare se non possiamo prodigarci in complimenti sinceri (mi raccomando!)

2) Newspaper sharing. Ecco l'ultima tendenza del bon ton da piaggia. Una volta che si è terminato di leggere il proprio quotidiano favorito, o il magazine super-gossip perchè no, potremmo tranquillamente offrire la visione al nostro vicino di ombrellone che spesso gira l'occhietto incuriosito torcendo il nasino nel goffo tentativo di sbirciare nelle nostre letture.
In questo modo potremo avere un gran numero di vantaggi ovvero quello di strappare un sorriso anche a chi si è magari appena conosciuto (e l'incontro potrebbe non essere malaccio!) e quello di liberarci di carta ingombrante nel lettino posizionato all'uopo sotto il solleone quando arriverà il nostro momento-tanny.

3) Un occhio alla borsa, ma non intendo la questione in termini finanziari, seppur sia sempre più frequente incontrare in spiaggia capannelli di ometti intenti a discutere se il tal titolo crescerà o scenderà... Intendo invece quella deliziosa cortesia di offrirsi di controllare gli effetti personali dell'abitante dell'ombra laterale alla nostra. Un giro in canoa o un veloce aperitivo al chiosco sembreranno senz'altro più gradevoli senza avere l'assillo delle proprie cose incustodite. E' ovvio, i vicini dovrenno poi ricambiare la cortesia!

4) Giocattoli mix. Infine insegniamo ai bambini a condividere i propri giocattoli con gli altri. Se non volessimo perderne totalmente la proprietà potremmo convincerli a scrivere il proprio nome con un pennarello indelebile, ma si sa che una partita a biglie organizzata con le attrezzature di tanti per creare trappole, trucchi e difficoltà risulterà una GRANDE gara, per la felicità dei piccoli ma anche dei grandi!

Buon mare a tutti, con garbo!

mercoledì 14 luglio 2010

La madre della sposa indosserà il cappello


Il cappello è tornato prepotentemente alla ribalta in questi ultimi mesi come accessorio irrinunciabile per la donna che, durante una cerimonia, desideri un completamento raffinato della propria personalità.

Una volta gli inviti per matrimoni "en chapeau" erano all'ordine del giorno. Anzi, l'utilizzo del cappello era generalmente raccomandato e non soltanto in cerimonie di altissimo standing. Era visto come “status symbol”, come ostentazione di una prorompente, femminilissima eleganza alla quale non si poteva e non si doveva rinunciare. Ecco perché ben poche mamme di futura sposa avrebbero mai scelto di presentarsi deliberatamente alle nozze della figliola senza un adeguato copricapo, soprattutto in ricevimenti di particolare importanza..

In ogni caso per la cerimonia nuziale era senz’altro la madre della sposa a definire se si potesse o meno indossare il cappello e questo a seconda se ella decideva di portarlo oppure no. Ai nostri tempi questa regola è quasi entrata in disuso anche se, volendo rispettare le formalità, dovremmo comunque riferirci ad essa. Oggi viene tollerato l’utilizzo del cappello anche senza esplicita indicazione purchè portato con disinvoltura e nel rispetto di alcune regole di base del buon comportamento.

Un po’ di bon ton “storico” - Ricordiamo che i matrimoni "en chapeau" (letteralmente “Signore con cappello”) si svolgevano d'estate, di giorno e all'aperto, il copricapo infatti andrebbe indossato dalle signore dall'inizio del matrimonio e tenuto durante tutti i suoi passaggi. Sarebbe assolutamente poco educato però non toglierlo quando ci si siede a tavola, fosse anche solo per non disturbare il desinare del vicino di tavolo, e andrebbe decisamente tralasciato dopo il tramonto.

Ma come si sceglie il cappello adatto? La tipologia di cappello da indossare va scelta in armonia non soltanto con la propria mise, ma anche con lo stile della cerimonia nel suo complesso. È indispensabile dunque sceglierlo con cautela ricordando che l’utilizzo di questo tipo di accessorio senza dubbio completa lo stile e conferisce raffinatezza, ma inevitabilmente cattura l’attenzione su chi lo veste, pertanto è bene evitare gli eccessi, soprattutto se non si ama particolarmente trovarsi al centro dell’attenzione.

Come prima regola base sarà necessario ricercare una proporzione tra la calotta e la larghezza della falda che devono essere adeguate alla dimensione e alla forma del viso. La proporzione del cappello dovrebbe essere inoltre in armonia con la propria corporatura; una donna di statura modesta, per esempio, dovrebbe evitare di indossare cappelli a tesa troppo larga.

La scelta del colore è l’altro fondamentale elemento di discrimine nella scelta, ricordando che vestire un cappello del medesimo colore del proprio abito rischia di sicuro di uniformare un po’ troppo l’abbigliamento.

Come va indossato correttamente il cappello? Pochi accessori possono far notare una donna come un cappello ben portato. Se ben vestito il cappello incornicia graziosamente il viso femminile, ombreggiandolo nei punti giusti. Va sistemato calzandolo saldamente ma confortevolmente, si tira quindi la parte centrale della tesa verso la fronte in modo da lasciar scoperta solo la zona sopraccigliare. I cappelli con tese particolarmnte larghe possono essere portati anche leggermente inclinati lateralmente.

Ultime raccomandazioni:

  • Se indossate il cappello ricordate di alzare leggermente il viso se vi doveste accorgere di venir fotografate: il volto risulterà più luminoso e naturalmente elegante.
  • Ricordate che il cappello, per quanto comodo, inevitabilmente rovina un minimo la messa in piega del parrucchiere, quindi infilate in borsetta una spazzola di emergenza per poter rinfrescare l’acconciatura una volta lasciato il cappello oppure optate per un’acconciatura bassa, adatta al copricapo, e abbondate con lacca e forcine.
  • Infine niente velette (seppur meravigliose) ad una cerimonia di mattina!

Leggi tutto l'articolo su TG COM Oggi Sposi

venerdì 9 luglio 2010

Grazie a TG COM Oggi Sposi


Su TG COM Oggi Sposi la presentazione del nuovo Corso di Galateo e Bon Ton dell'Allestimento nel Matrimonio. Tutto ciò che bisogna sapere per organizzare un matrimonio magnifico nel rispetto delle basilari regole del nuovo galateo.
Per informazioni cliccate e leggete l'articolo!.

Riso o risate?

Quando si dice "una buona scelta"... Ieri su Repubblica.it è stato pubblicato un video nuziale a dir poco esilarante!
Affidarsi a veri professionisti è sempre consigliabile, anche per non incorrere in disastri come questo: guarda il video.

domenica 4 luglio 2010

A me gli occhi... Esageriamo!

Domenica di Luglio a dir poco bollente!
Bad Romace, il tormentone dell'estate di Lady Gaga spopola ormai sulle nostre spiagge e nelle calde serate cittadine. Ma anche l look della celebre cantante fa ormai tendenza, tanto che Michelle Phan, una celebre Blogger, ha pensato di inserire in rete un video tutorial per un perfetto make-up da super star con tanto di occhi spropositatamente allargati senza bisogno dei programmi di grafica!
Se pensate di esserne capaci eccovi il video e ... buona fortuna!

venerdì 2 luglio 2010

In vacanza, ma con Fido e Micio!

Anche quest'anno stiamo per dare il via alle sospirate vacanze!
Un po' di relax all'aria aperta farà bene a tutti che si siano scelti lidi o vicini monti o lontani. Ma parliamo dei nostri amici a quattro zampe.

Il bon ton (ma soprattutto un basilare rispetto per le creature viventi) imporrebbe che, se proprio risulta impossibile tenerli con noi, i nostri animali venissero accuditi da qualcuno di fiducia o al limite inseriti in apposite strutture, riconosciute dalle Regioni, che possano occuparsene adeguatamente durante la nostra assenza.
Purtroppo ogni anno le statistiche ci riportano alla cruda realtà: le ultime arrivate dalla L.A.V. annunciano un accrescimento del fenomeno dell'abbandono animale: 150'000 sono infatti i cani che vengono abbandonati ogni anno, di cui 40'000 nel periodo estivo; 200'000 sono invece i gatti che ogni anno vengono lasciati per strada.

Tutti questi animali vengono ad incrementare i numeri sul randagismo: secondo il Ministero della Salute, in Italia sono infatti circa un milione i quattro zampe abbandonati. Nonostante le pene, sia pecuniarie (da 1.000 a 10 000 euro) che restrittive (sino ad un anno d'arresto) per chi abbandona o maltratta un animale, siano in vigore tutt'oggi, coloro che abbandonano gli animali, cani, gatti, furetti, conigli che siano, non si lasciano intimidire da queste cifre: basti pensare che ogni 3 minuti viene abbandonato un amico a quattro zampe, 400 ogni giorno.

Senza parlare di tutti gli incidenti stradali che vengono causati nel tentativo di evitare l'urto contro le piccole bestiole girovaghe per strade ed autostrade.

Il Ministero del Turismo si è fatto promotore di una campagna di sensibilizzazione per convincere i padroni a farsi accompagnare in villeggiatura dai propri a mici animali.
Esisto infatti, in Italia e all'estero, un gran numero di strutture dove gli animali sono accettati di buon grado e a volte anche raccomandati! Per maggiori informazioni su queste strutture potrete visitare anche i siti:

Insomma anche per quest'anno ricordatevi dei vostri amici a quattro zampe perchè possano trascorrere anche loro una SPLENDIDA ESTATE!