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sabato 30 luglio 2011

Frasi per un matrimonio

E’ arrivata la partecipazione con tanto di invito al ricevimento! E’ un parente, un amico, un collega che, molto gentilmente, richiede la vostra presenza al giorno più bello della sua vita.Che possiate parteciparvi o meno, la questione fondamentale per quanto concerne il bon ton è dunque rispondere all’invito spedendolo magari in contemporanea con il vostro personale regalo agli sposi.
Sì, perché quando si riceve una partecipazione con invito il regalo è d’obbligo anche se poi non si interviene fisicamente alle nozze. In questo caso basterà anche un bel mazzo di fiori da far recapitare non più tardi del giorno antecedente al matrimonio, per evitare che una consegna tardiva provochi più problemi organizzativi che sorrisi.
Cosa scrivere agli sposini come augurio per il loro giorno più bello è, da sempre, motivo di mal di testa lancinanti per un gran numero di persone.
In realtà non servono grandi alzate d’ingegno. Saranno molto più apprezzate le frasi semplici e sentite come “Carissimi, dal profondo del cuore vi inviamo il nostro più caro augurio per l’inizio della vostra grande avventura” o anche “ Sarà un giorno meraviglioso, il primo di una lunga serie. Tantissimi auguri!”.
Evitiamo gli aforismi, i detti e le frasi fatte che sanno tanto di sforzo mentale pari a zero. Piuttosto usiamo un’unica espressione: “Un abbraccio” o “Bravissimi!”, sarà più che sufficiente per esprimere il nostro pensiero.
Di fondamentale importanza è invece che il biglietto che perverrà alla coppia sia scritto a mano, con una grafia aggraziata e ben comprensibile. Potrà eventualmente riportare un riferimento al fatto se potremo o meno essere presenti alle nozze: “Miei cari, siamo certi che il giorno del vostro matrimonio sarà davvero speciale. Non potendo esserci fisicamente vi saremo accanto con la mente e con il cuore affidando a queste poche righe tutti i nostri più cari auguri per il vostro meraviglioso futuro insieme” o ancora “ Carissimi Massimo e Paola, grazie per il vostro invito. Non potremmo mai mancare ad un evento così meravigliosamente importante come le vostre nozze. Nel frattempo vi abbracciamo con gioia attendendo di vedervi radiosi nel vostro giorno più bello”.
Concludendo: semplicità e attenzione verso gli sposi sono certamente le armi vincenti per elucubrare la frase perfetta da inviare alla coppia. Un bel biglietto pulito ed elegante farà il resto.

Leggi l'articolo anche su Donnamoderna.com

sabato 16 luglio 2011

Una pedalata in stile bon ton

Tanto si parla della cattiva educazione di automobilisti più o meno arroganti che fanno spesso mostra di inciviltà con un uso dell’automobile affatto rispettoso del comune viere civile, in special modo nelle grandi città. Ma se è vero che gli amanti delle due ruote si trovano spesso in grandi difficoltà nella gestione dello spazio stradale con i colleghi che di ruote ne hanno quattro, è pur certo che un buon numero di ciclisti cittadini  fanno spesso mostra di assoluta villania nell’uso del proprio mezzo. Ai marciapiedi bisognerebbe ormai trovare un nome diverso, molto più appropriato alla destinazione d’uso, perché è molto più probabile veder transitare veicoli di ogni tipo sullo spazio ipoteticamente riservato ai pedoni: biciclette inforcate da signore di ogni età che strombazzano con campanelli dai suoni più inusuali per chiedere strada a quei poveretti che camminano verso la loro meta, magari assorti nei loro pensieri, o intenti ad adocchiare la vetrina al proprio passaggio, arrivando a mezzo millimetro dal polpaccio del pedone che dovesse intralciare la loro strada .
Non solo ciclisti sul marciapiede, ma contromano, a velocità così sostenuta da essere degna di una tappa a cronometro  al giro d’Italia, che pretendono di “riappropriarsi” degli spazi che sono stati loro tolti da un’entità non ben definita.
E’ vero che di piste ciclabili ve ne sono ben poche, soprattutto nelle grandi città, ma mi chiedo se certe signore, armate di seggiolini per i pargoli posizionati avanti e dietro (dove spesso i bimbi vengono caricati senza alcuna protezione per la testa), che pedalano allegramente sfoggiando un abbigliamento del tutto inadeguato tipo minigonna ascellare e tacco dodici, che ne frattempo parlano al telefonino, non rispettano il rosso, lo stop, né le precedenze e che pure si infuriano contro chi abbia la malsana idea di protestare contro queste modalità incivili, sarebbero altrettanto spavalde se la sicurezza cittadina decidesse di multare ogni comportamento non ligio al codice della strada, dato che, come riporta lo stesso codice, la bicicletta è da considerarsi comunque un veicolo.
Favorevolissima alla costruzione di spazi ciclabili (che utilizzerei volentieri anch’io) ricordo però agli amanti delle due ruote che, essendo la realtà dei fatti ben diversa da un’utopistica città ideale per le due ruote, o si rispettano le regole oppure si è destinati a essere oggetto degli improperi di un gran numero di utenti, motorizzati e non, anche mentre si tenta di far presenti le necessità di chi, bontà sua, all’automobile ingombrante e fonte d’inquinamento, preferisce una ben più salutare pedalata in bicicletta.

domenica 10 luglio 2011

Pensionati e separati?

Dalle pagine del Corsera di venerdì scorso 7 Luglio, Maria Laura Rodotà ci informava relativamente agli ultimissimi numeri ISTAT in merito ai divorzi tra persone ultra sessantenni. La giornalista attribuiva questo picco di separazioni principalmente a due ragioni: l'emancipazione per donna (e ci risiamo!) che con il lavoro ha guadagnato l'indipendenza e il Viagra per l'uomo che, con l'aito della miracolosa pillolina blu, pare aver riscoperto le gioie del letto anche a tarda età.
Posto che mio nonno, che è sempre stato un tombeur de femmes fino al suo ultimo giorno e che sua moglie, donna rigorosissima ma con un'emancipazione fatta più di intelligenza che di lavoro, si direbbero alquanto stupiti di codesta riflessione, vorrei tentare una sorta di replica a quanto affermato dalla signora Rodotà pur rispettandone il pensiero. La questione fondamentale sta, a parer mio, nella nuova realtà che uomini e donne si trovano a conoscere una volta finito di timbrare quel cartellino lungo trent'anni di lavoro. Sì, perché la nuova percezione di due giovani pensionati sessantenni (ci sono signore di quell'età che in palestra mi danno una "paga" pazzesca sfoggiando un corpo super tonico ed una resistenza che io non avrò mai), rispetto alle possibilità nel terzo ventennio della loro esistenza, è cosa assai diversa oggi rispetto ai tempi di mia nonna. Innanzitutto i pensionati di oggi sono prevalentemente coloro che hanno trascorso la loro vita lavorando come dipendenti, nel grande mondo del posto fisso. Due settimane di ferie ad Agosto per stare con la famiglia e poco altro. Comunque nulla di paragonabile alla velocità di informazioni, emozioni e distrazioni disponibili oggi nell'era della globalizzazione. 
Arrivata la pensione, introito sicuro per entrambi, ecco che l'uomo riscopre che l'universo femminile è ampiamente interessato al capello brizzolato, e che la donna, incastrato il puzzle figli-lavoro-marito, comincia ad intuire che le signore agée, spesso interessate ad altro oltre che la sola famiglia, hanno ora un bel po' di tempo a disposizione. La questione fondamentale è che, certi dei denari che ogni mese arrivano sul conto corrente, i pensionati, liberi da impegni lavorativi,  riscoprono un mondo pieno di nuove opportunità. Così ognuno per la sua strada. Ma quella voglia di invecchiare insieme dunque, che fine ha fatto? Sembra restata ferma al capolinea, a quando, invece che decidere di investire sul "noi" si è definita la situazione come la più utile, la più comoda, la più normale (almeno fino ad oggi).
Dunque l'uomo, che non poteva fare a meno della moglie che si occupasse di lui lavando e stirando le camicie e facendo trovare sempre la casa in ordine e un bel pasto pronto in tavola, individua una colf per i suoi bisogni, che con una paga modesta assicura lo stesso risultato della consorte senza le incombenze della vita matrimoniale. 
La donna, tornata ad una vita più quieta rispetto al ciclo veloce della lavatrice organizzativa di ogni giorno, scopre di voler avere di più solo per se stessa senza troppa paura di invecchiare, tanto ci sono il botulino e la chirurgia estetica.
IO: questa la parola chiave, il pensiero fondamentale, risultato di un presupposto individualistico, nella maggior parte dei casi, già a monte. E via a briglie sciolte, al contrario di chi, consapevole di voler affrontare un progetto di vita in due, non ci pensa neanche lontanamente a separarsi, avendo investito così tanto di sè su un progetto così grande. 
Questione di priorità, problema di consapevolezza.

martedì 5 luglio 2011

Un libro per l'estate

I membri del gruppo facebook "Un tocco di bon ton" suggeriscono alcuni titoli da godersi in vacanza. Li riporto in rigoroso ordine alfabetico.

Chi massaggia il manzo di Kobe - Feltrinelli editore
Suggerito da Damiana che dice: non ricordo l'autore.e' un manuale spiritoso di conversazione quotidiana!very interesting and funny!

La circonferenza delle arance - Gabriella Genisi
Suggerito da Violetta che dice: ;) la prima inchiesta della commissaria LOLì

La citta' della gioia - Dominique Lapierre
Suggerito da Fausta che dice: Ti cambia completamente la visione della vita. E' di parecchi anni fa ma l'ho letto solo quest'anno...

Colazione da Tiffany Trott - Isabel Wolff
Suggerito da Federica

Dai diamanti non nasce niente - Serena Dandini
Suggerito da Martina che dice: Bellissimo :) sopratutto per gli amanti del giardinaggio e delle piante!

Il giardino delle favorite - Katie Hickman
Suggerito da Clara che dice: le (dis)avventure di una Wedding Planner divertente e spensierato!!

Il giorno in più - Fabio Volo
Suggerito da Giusi che dice: Perle più romantiche. Un pò datato ma bellissimo e piacevole da leggere.

Un giorno nell'antica Roma - Alberto Angela
Suggerito da L'altra parte del cielo che dice: Assolutamente interessante,scorre fluidissimo pagina dopo pagina e riporta davvero indietro nel tempo. Per gli appassionati (come me) ma non solo.

Il linguaggio segreto dei fiori - Vanessa Diffenbaugh
Suggerito da Anna che dice: recentissimo. E' molto vicino attualmente ai miei attuali interessi. Delicato.

Nel tuo deserto - Sousa Tavares Miguel
Suggerito da Bianca che dice: Un libro elegante, piacevolissimo, di una dolcezza rara, lo consiglio a tutte/i :-)) Io lo porto nel cuore.

Non ti muovere - Margaret Mazzantini
Suggerito da Isabella che dice: storia d'amore e di riscatto, narrazione "maschile", sensibilità femminile. Forse non è un libro propriamente estivo, ma d'estate la cultura non va in vacanza, no? ;0)

Oceano mare - Alessandro Baricco
Suggerito da Bianco Perla

La solitudine dei numeri primi - Paolo Giordano
Suggerito da Francesca che dice: ....molto commovente.
Summer Holidays - Csaba ddlla Zorza
Suggerito da Anna che dice: delizioso! Lo suggerisco a tutti!

Il tempo che non ho -  Fabio Volo
Suggerito da Lory che dice: di un vero che commuove...

Venuto al Mondo - Margaret Mazzantini
Suggerito da Andrea che dice: l'ho divorato l'estate scorsa. Bellissimo!

Zia Mame - Dennis Patrick
Suggerito da Francesca che dice: si parte dagli anni '30 arrivando agli anni '50 attraverso gli espisodi vissuti da una donna fuori da ogni epoca, innovativa, stravagante e raccontata dagli occhi del suo nipote adottivo. Molto frizzante da leggere.

E voi cosa consigliate?
Venite a trovarci nel gruppo e ne discuteremo insieme!

domenica 3 luglio 2011

Venticinque tesi contro il matrimonio (più una) di Marcello Veneziani

Riporto il divertente articolo che Marcello Veneziani pubblicato oggi nella rubrica CUCU' de  Il Giornale e, a seguire, un commento di un lettore con il quale mi trovo assolutamente d'accordo. Buona lettura!

* Nel matrimonio l'unione fa la for­ca.
* Il matrimonio ci raddoppia fuori e ci dimezza dentro.
* Nel matrimonio c'è sempre uno di troppo.
* Il matrimonio serve solo a blindare la propria solitudine.
* Se l'amore è un in­cendio, il matrimonio è il suo pompiere.
* Eros sta al matrimonio come il caffè alla posa.
* I gay che vogliono sposarsi sono come uccelli che chiedono il guinzaglio.
* Nozze, voce imperfetta del verbo nuoce­re. Egli nozze, cioè fece del male a sé e agli altri.
* Matrimonio, lo dice la parola, è incentrato sulla donna-mater. Gli uo­mini che c'entrano?
*Dicesi posato chi è assennato, equilibrato. Sposato è evidentemente la sua negazione.
*Dicesi spos­sato chi è stanco. Sposato è uno così stan­co che non ha più nemmeno la forza di doppiare la esse.
* Ci sono feste nuziali così lunghe che a fine ricevimento già matura l'idea di separarsi.
* Il matrimo­nio i­mpone compagnia a chi vuol star so­lo e isola chi cerca compagnia.
* L'adulte­rio è un salvavite. Mette in sicurezza l'im­pianto nuziale.
* Anziché sposarvi, spo­sacchiatevi qua e là. Se va bene l'albergo diffuso, perché non il matrimonio diffu­so?
* La peggior offesa a una persona è dir­le: è da sposare. Traduci: è preziosa co­me un'aspirapolvere.
* Ogni matrimonio è d'interesse. Se non degli sposi, certo del prete, del fioraio, del mobiliere, del ristorante, dei negozi, infine dei legali per la separazione.
* Il menage nuziale precorre la castrazione chimica. Se non si fanno le nozze coi fichi secchi, figurate­vi se durano le nozze con gli ormoni sec­chi.
* L'anello nuziale è il primo braccia­letto per sorvegliare i condannati.
* Un matrimonio duraturo regge su calcolo, bisogno e rassegnazione.
* Il più bel do­no del matrimonio è la vedovanza.
* Il kil­ler dei matrimoni è l'amore, perché fini­sce o rinasce altrove.
* Le quattro stagioni dell'eros nel matrimonio: piacere, routi­ne, condanna, evento.
* Come nei regimi dittatoriali, così nei regimi nuziali si pas­sa dalla dissidenza alla resistenza fino al­la lotta di liberazione.
* Sposarsi sostitui­sce la breve eternità dell'amore col lungo decesso del matrimonio.
* Chi pensa que­ste cose del matrimonio è perché a lui è andata male.
Commento di Condor6
Molto spiritoso e con verità varie ben distribuite. Ma per par condicio, ora il nostro caro Veneziani è invitato ad elaborare un cucù con venticinque tesi a favore del matrimonio (più una). Altrimenti prossimamente si sposeranno solo i gay. E spero che sia presto possibile anche per loro perchè i sogni se non trovano una via di realizzazione nella vita quotidiana, diventano paranoie. E meno paranoici circolano per le nostre strade e meglio è per tutti. Il buon Veneziani ha tutto il tempo a disposizione : per distruggere ci vogliono due secondi. Per costruire ci vuole una vita.